Scenari climatici tra decarbonizzazione spinta e punti di non ritorno
Lo scorso 2 dicembre 2024 si è svolto presso il Politecnico di Milano l’evento “Scenari climatici tra decarbonizzazione spinta e punti di non ritorno”. L’evento è stato organizzato in collaborazione con climalteranti.it, dal cui comitato scientifico provengono numerosi dei relatori intervenuti.
Nel seguito è riportata una sintesi di alcuni interventi.
La registrazione dell’evento è disponibile qui, mentre le slide presentate dai relatori durante la conferenza sono scaricabili qui.
Segnali di ottimismo in tempi bui
L’intervento iniziale di Mario Grosso ha condotto una rassegna di “buone notizie” raccolte negli ultimi mesi, particolarmente utili in questi tempi di rallentamento della spinta mondiale ad agire contro il cambiamento climatico. Ecco un breve elenco: la chiusura dell’ultima centrale a carbone nel Regno Unito, avvenuta a settembre; la prospettiva di una fuoriuscita anche da parte della Germania entro il 2030; la continua rivisitazione al rialzo delle stime di installazione di nuova potenza fotovoltaica nel mondo nel 2024, ormai proiettate verso i 600 GW; la diminuzione di oltre il 90% dei costi delle batterie di accumulo osservato dal 2010 al 2023; la prospettiva di una produzione globale di elettricità da energie rinnovabili che al 2030 si avvicinerà al 50%, con l’eolico e il solare fotovoltaico che insieme rappresenteranno il 30%, il tasso di occupazione nel settore delle energie pulite che nel 2023 ha superato quello dei combustibili fossili.
Insomma, segnali di Continue Reading »

Secondo l’IPCC, per limitare l’aumento di temperatura globale a 1.5 oC, oppure ben al di sotto dei 2oC rispetto all’epoca preindustriale, occorre giungere a emissioni di CO2 antropogeniche nette pari a zero (net-zero CO2), con forti riduzioni delle emissioni degli altri gas serra. Anche lo stesso accordo di Parigi prevede che per raggiungere questi obiettivi di contenimento delle temperature globali si debba raggiungere un equilibrio tra le fonti di emissioni e l’assorbimento di gas a effetto serra di origine antropica, indicando nell’articolo 4 che questo dovrà avvenire nella seconda metà di questo secolo, “su una base di equità, e nel contesto dello sviluppo sostenibile e degli sforzi tesi a sradicare la povertà”.

La COP26 che si è svolta a Glasgow dal 31 ottobre al 13 novembre è stata di gran lunga la COP più seguita: la copertura di radio e televisioni è stata eccezionale, con frequenti servizi ad hoc nei telegiornali, aperture e tante pagine nei quotidiani nazionali. Per chi segue da anni le COP, si tratta di qualcosa che va al di là delle più rosee aspettative degli anni scorsi: il negoziato sul clima è vivo, ha un ruolo centrale nell’azione globale contro il cambiamento climatico. Le forze che in passato hanno cercato di marginalizzarlo, per lasciare spazio solo ad accordi bilaterali fra gli Stati (senza un negoziato quadro multilaterale), non potevano perdere in modo più clamoroso.
Nel panorama dei libri sul cambiamento climatico, il libro 





